ARTIGIANATO: prodotti firmati Campania

Percorri con noi la Campania d'autore alla scoperta dell'artigianato locale...


Il Corallo

La Campania vanta un'antichissima tradizione sulla lavorazione del Corallo.
Si ritiene che la sua origine affondi le radici nell'antica mitologia: il sangue che continuò a gocciolare dalla testa recisa della gorgone Medusa, si trasformò in corallo.
Il corallo, in realtà, ha origini marine, essendo ricavato da colonie di celenterati, i quali, crescendo, creano uno scheletro di carbonato di calcio che svolge la funzione di sostegno.
Presenta una colorazione calda e viva - rossa - ma è possibile trovarlo in commercio anche nelle sue gradazioni: corallo moro, rosso, rosa , pelle d’angelo e bianco.
La pesca e la lavorazione del corallo si afferma, dapprima, a Trapani ed era affidata alle mani esperte degli ebrei, i quali, però, durante i loro continui esodi, portavano via le tecniche del mestiere, contribuendo alla diffusione di tale arte.

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Gli Intarsi



La tecnica dell´intarsio prevede la realizzazione degli oggetti con l´utilizzo di vari tipi di legno, di solito agrifoglio, arancio, palissandro, acero, mogano, che, dopo essere stati accuratamente intagliati, vengono assemblati dagli operatori fino ad ottenere come risultato il disegno inizialmente progettato. I prodotti più recenti presentano ancora i segni della tradizione artigianale avviata, nell´Ottocento, dal maestro Antonio Damora. Costui raggiunse una fama tale che fu chiamato da Francesco I di Borbone nel 1825 a collaborare al restauro degli arredi del Palazzo Reale a Napoli. A cavallo della metà del XIX secolo, su queste basi, nacquero nelle strade del centro storico di Sorrento decine di botteghe con maestri ed apprendisti. Molte di queste sono ancora attive, soprattutto lungo via San Nicola. Nel 1866 lo sviluppo di questa tecnica raggiunse un prestigio e una visibilità tali che si pensò di fondare una Real Scuola d´Arte che tuttora continua la sua attività.
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La Ceramica


L'arte della manifattura della ceramica è una delle attività più antiche dell'uomo. La combinazione di terra, fuoco, e manualità ha a lungo creato oggetti d'uso pratico ed ornamentale. La zona del litorale di Amalfi è stata uno dei luoghi in cui la terra, ricca di argilla e di materiale vulcanico, è stata usata per produrre la ceramica per migliaia di anni, e ancora oggi rappresenta il fiore all'occhiello dell'artigianato artistico della "Divina Costiera".

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Le Calzature e i Sandali




Un viaggio esclusivo alla ricerca delle storiche aziende calzaturiere, note  per aver contribuito all’eleganza ed alla scoperta del valore stilistico della calzatura made in campania. Il risultato è un mix di arte calzaturiera familiare, antiche tradizioni e nuovi ritrovati di design capaci comunque di esportare ancora nel mondo, l’alta qualità delle produzioni campane. Di particolare richiamo i sandali di cuoio tipici dell'Isola di Capri e del Borgo di Positano e i calzaturifici storici di classe a Napoli.
 
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     La carta a mano della Costiera Amalfitana



    L'introduzione delle cartiere nel territorio amalfitano avvenne, come si è dimostrato, nel corso del XIII secolo. Si trattò in effetti di una graduale trasformazione dei mulini ad acqua dapprima in gualchiere, che mediante magli di legno provvedevano alla sodatura dei panni, e quindi in ultimo in cartiere, come conferma un documento del 1380, nel quale si legge che in quo predicto molendino facta est balkeria ad faciendum cartas bombicinas.
    Gli opifici per la fabbricazione della carta vennero impiantati lungo la Valle dei Mulini. Proprio la presenza di abbondante acqua e la possibilità, grazie alla fiorente attività commerciale, di procurarsi facilmente gli stracci , fecero degli Amalfitani importanti produttori di carta. Oggi continua la trazione della carta a mano in questi luoghi con le procedure antiche.

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    Ombrelli fatti a mano 
                                                                    
                                                                 
    Talarico è una delle più antiche Ditte artigiane di Napoli. Da quattro generazioni fornisce ombrelli all'aristocratico più esigente ed al passante occasionale. Mario Talarico è oggi il faro che illumina un mestiere che non muta da secoli. Un pozzo nel deserto, poco noto e pure mai avaro di essenze pregiate, materiali esclusivi e, per pochi che sanno attendere, di pezzi su misura. Gli ombrelli "Talarico" sono completamente fatti a mano nella migliore tradizione artigianale la cui abilità si basa sull'esperienza della ditta nella produzione di ombrelli tramandata dal 1860. Mario Talarico continua ancora oggi all'età di settant'anni a produrre ombrelli, affiancato in questa sublime arte dalle mani, giovani eppure già piene di talento, del nipote Mario Talarico jr, per per proseguire insieme quel minuzioso lavoro tramandato di generazione in generazione. Per la produzione vengono usati soltanto i migliori materiali disponibili e si può contare, come su un amico fidato, su una durata pluriennale dell'ombrello "Talarico", pur tenendo conto del normale ed inevitabile deterioramento. Tutti i manici vengono lavorati uno ad uno in autentico legno duro, in bambù o su aste pregiate.Ogni ombrello  è costruito su un gambo di legno ed è concepito in modo da dare sostegno. Tutto il tessuto usato per rivestire l'ombrello è prodotto in esclusiva dalle migliori case italiane secondo particolari requisiti.Ogni ombrello porta il marchio "Talarico" e questo marchio di riconoscimento è la garanzia di qualità.
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    • Napoli
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     Ventagli artistici
                                                                      

    Il ventaglio, da strumento essenziale per soddisfare esigenze primarie di utilità quotidiana quali rinfrescare, scacciare insetti, attizzare il fuoco, si è andato trasformando in prezioso gioiello che ha segnato lo stile dell’abbigliamento femminile interpretando il modo di vivere e l’idea di femminilità delle varie epoche attraverso forme e decori straordinari. Inizialmente esso era costituito da semplici elementi naturali: foglie di palma, rami intrecciati, piume di struzzo o di pavone di grandi dimensioni, per divenire poi una realizzazione fantasiosa ed infine un'opera d’arte. Nel corso del tempo si è appropriato di valenze e significati simbolici rappresentativi della regalità, della religione, del potere, del magico. Il ventaglio artistico viene costruito in una varietà enorme di varianti per dimensioni, forme, disegni e materiali dal momento che negli ultimi tre secoli i capricci della moda e l'inventiva dei miniaturisti hanno introdotto ricami, rilievi, incrostazioni e vari tipi di materiali pregiati. La pittura di paesaggi e le scene domestiche e sociali sono un soggetto abituale nel disegno della pagina, anche se nel corso degli anni, è stato rappresentato ogni tipo di immagini dipinte ad acquarello e stampate con manici in madreperla, avorio oppure legno intagliato.
    A Napoli, precisamente in via Piedigrotta 67, c'è un negozio "Tiziana e Francesco Ventagliartistici" dove ci si occupa della creazione di questi fantastici oggetti dal potere favoloso capaci di far volare sulle ali del tempo in luoghi di suggestioni antiche. Inoltre nello stesso, ci si occupa anche del restauro dei ventagli per ridonare a questi magici oggetti il loro antico splendore.

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    La Seta di San Leucio
                           

    Dalla seconda metà del 18 sec., i Borbone vollero che a S.Leucio si producessero le più belle sete del mondo.Durante la reggenza di Carolina Bonaparte le sete furono introdotte nei lussuosi ambienti reali della Reggia di Caserta, della Villa di Portici e del Teatro S.Carlo di Napoli. Oggi guidata dall'esperienza dei propri artigiani, l'azienda propone un prodotto sempre più ricercato, curato nei particolari e ricco di dettagli.

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                          presepi


                                           
    Via San Gregorio Armeno è la celebre strada degli artigiani del presepe, famosa in tutto il mondo per le innumerevoli botteghe dedicate all’arte presepiale. La via e le botteghe possono essere visitate durante tutto l’anno ed il visitatore è così ricondotto ogni volta alla magica atmosfera natalizia. Le gran parte delle botteghe sono sempre aperte e hanno in mostra i loro manufatti, così è possibile osservare i pastori ed ammirare gli artigiani a lavoro con maggior calma rispetto al periodo natalizio. Difficile descrivere a parole o con immagini la moltitudine di botteghe, negozietti e bancarelle coloratissime che affollano Via San Gregorio Armeno, si è subito sopraffatti dalla quantità e dalla varietà dell’offerta.
    Qui si può trovare di tutto per il presepe: dalle casette di sughero o di cartone in varie dimensioni, agli oggetti “meccanici” azionati dall’energia elettrica come mulini a vento o cascate, dai pastori di terracotta dipinti a mano a quelli alti 30 cm con abiti in tessuto cuciti su misura. Ci sono pure i pastori venditori di frutta, di pesce, il macellaio e l’acquaiola; ma pure il pizzaiolo “robotizzato” che inforna la pizza, i classici come Benito ed i Re Magi e naturalmente la Sacra Famiglia, con il corredo di bue ed asinello, in tutte le dimensioni, fatture e prezzi. Ma accanto a vere e proprie opere d’arte, frutto del lavoro di famiglie artigiane che si tramandano il mestiere da intere generazioni, si trovano aggetti a dir poco kitsch, che però denotano la fantasia e l’ironia dei napoletani: la statuetta (ma sarebbe meglio dire la caricatura) del politico o del VIP del momento è oramai divenuta uno dei classici sulle bancaralle di via San Gregorio Armeno. Alcuni artigiani si sono specializzati nella realizzazione di questi pastori sui generis e non appena un personaggio sale alla ribalta della cronaca, ne creano il relativo pastore, molto spesso enfatizzandone qualche particolare legato all’evento che lo ha reso famoso.
    Gli innumerevoli presepi esposti catturano l’attenzione di grandi e piccini. Le botteghe offrono principalmente tutto il materiale necessario per costruirsi oppure per espandere il proprio presepe. Chi vuole, però, può naturalmente acquistare un presepe già fatto, comprando poi separatamente i pastori con cui addobbarlo.

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              Le porcellane di Capodimonte
                                                            

    Capodimonte è uno stile attribuito alla più fine porcellana italiana, le sue affascinanti origini risalgono al XVIII secolo quando Carlo VII prese in moglie la Principessa Maria Amelia Cristina di Sassonia. Una parte delle doti favolose della Principessa consisteva in straordinari esempi della porcellana "Meissen" della bottega di suo padre. Il Re Carlo decise che tali bellezze dovevano essere prodotte anche in Italia.
    Nel 1743 fu eretta la Real Fabbrica di Porcellana sul terreno del palazzo reale, in cima alla collina che presto prese il nome di "Capodimonte", che significa appunto "cima della montagna". Furono assunti i migliori artigiani e pittori da tutta Italia per fondare una scuola di porcellana chiamata l'Accademia del Modello e per esaurire i desideri di Carlo VII. Da allora la tradizione continua e nelle botteghe artigiane del luogo si da vita a veri e propri capolavori.


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    I merletti d'arte


    Il merletto in questa regione, nacque come guarnizione per abiti e paramenti sacri. Presso le corti dei nobili uno stuolo di abili merlettaie lavoravano giorno e notte per creare capolavori e creare nuovi disegni, talvolta anche le nobildonne si dilettavano in questa arte. In molti paesi dell'Irpinia e del salernitano si è sviluppata questa forma di artigianato e i paesi dove oggi si continua tale lavorazione sono : Santa Paolina, Tufo, Montefusco, Battipaglia, Positano, dove viene praticata presso nuclei familiari o piccole botteghe artigianali; la tradizione è infatti tramandata di madre in figlia. Si pensa che le origini di quest'arte siano da ricercare in Abruzzo; in Campania, comunque, era già diffusa all'epoca di Giovanna d'Aragona. Da tempi lontani, quindi, questi eleganti merletti impreziosiscono i corredi.
    Dove trovarlo: 
    • Napoli
    • Ischia
    • Portici
    • Tufo (Avellino)
    • Santa paolina (Avellino)
    • Calitri (Avellino)
    • Montefusco (Avellino)
    • Positano
    • Mercato S. Severino
    • Gallo Matese ( Caserta)
    • Altavilla Irpinia (Benevento)
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    Lasciati rapire...dalla bellezza dei tessuti. (Foto)


                                 L'ospedale delle bambole
                                                                       

                                                                                       
    E’ aperto tutto l’anno l’ospedale per le bambole “malate” in via San Biagio dei Librai, una delle strade dei presepi di Napoli,dove artigiani d’altri tempi riparano braccia e gambe rotte delle bambole di tutto il mondo, ne rinnovano gli abiti, ne oliano gli ingranaggi. Passeggiando lungo il decumano inferiore della Napoli antica s’intravede una targa sbiadita, bianco e rosso in ferro battuto con la scritta “Ospedale delle Bambole”. Il “pronto soccorso”, aperto ad ogni ora del giorno, opera principalmente sulle bambole, ma sono “ricoverati” anche cavallucci a dondolo, pastori giocattoli rigorosamente artigianali. Sparse un po’ ovunque sugli scaffali, nell’attesa di essere riparate, bambole d’epoca dall’espressione triste e qualche pezzo mancante. Pastori del Settecento e Ottocento, l’epoca d’oro del presepio napoletano, sono in mostra alla rinfusa, insieme a Madonne antiche di rara bellezza. Pupi siciliani alti settanta/ottanta centimetri. Alle pareti attestati di stima, copie di giornali ingialliti e guide straniere che parlano dell’attività dell’unico restauratore di pupattole.
    Le bambole, spesso in porcellana decorate a mano con abiti e ombrellini di pizzo, abbandonate e trascurate per molto tempo, ritrovano nel laboratorio di Luigi Grassi il sorriso e la bellezza del tempo andato.Nella struttura, un piccolo locale di Via San Biagio dei Librai, 81, inaugurato nel 1899, accorrono da ogni parte d’Italia nostalgici, possessori e collezionisti di antichi e moderni balocchi. L’idea fu del nonno di don Luigino, scenografo al San Carlo di Napoli che iniziò come passatempo a riparare bambole di cera o di pezza e, raramente di porcellana. Poi suo figlio Michele, scultore di statue e statuine da presepe ne fece un vero lavoro aprendo bottega nei pressi della Via dei Pastori. Proseguono l'opera del fondatore Luigi Grassi, l'attuale titolare il nipote (Luigi anche lui) con la collaborazione della figlia Tiziana, che cura anche il sito internet della bottega (www.ospedaledellebambole.it) insieme agli ultimi tre nipotini. La bottega propone anche Pulcinella e personaggi del presepe napoletano del ‘700.Non ci sono orari di visita prestabiliti, né per la bottega vera e propria né per il laboratorio, ma è sempre possibile fissare un appuntamento. E, naturalmente, i bambini sono gli ospiti più graditi.

    Dove trovarlo:
    • Napoli

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